mercoledì 16 settembre 2009

LA PIOGGIA PORTA CONSIGLIO?

Ciao a tutti!

è con nelle orecchie un vecchio cd di balli da oratorio che mi metto alla tastiera, quando il mio calendario della scuola elementare di Venasca dice che tra 5 giorni mi laureerò. Felice? Agitato? Curioso? No...semplicemente passivo. Come diceva qualcuno (Don Camillo) si deve avere paura solo di ciò che non si conosce, ed io so perfettamente a cosa andrò incontro lunedì. Qualcosa di diverso sarà quello che mi capiterà fra circa un mese e mezzo: lì si che non ho la più pallida idea di come l'Andrea venaschese reagirà ad un shock come quello che lentamente si avvicina. Ma perchè agitarsi per cose che succederanno tra più di un mese se neanche mi scaldo per quelle che capiteranno tra 5 giorni? Livin' la vida loca, diceva qualcun altro.

La citazione della serata è presa da un film che davvero mi è piaciuto un sacco, che trasmette il messaggio che la mafia, e le mafie in generale, non sono indistrutibili, ma la coscienza comune è alla base della loro distruzione: I cento passi.

Peppino Impastato: Sei andato a scuola, sai contare?
Giovanni Impastato: Come contare?
Peppino Impastato: «Come contare», uno, due, tre, quattro. Sai contare?
Giovanni Impastato: Sì, so contare.
Peppino Impastato: E sai camminare?
Giovanni Impastato: So camminà.
Peppino Impastato: E contare e camminare, insieme, lo sai fare?
Giovanni Impastato: Sì, penso di sì...
Peppino Impastato: Allora forza. Conta e cammina. Dai. [prende il fratello per il braccio e comincia a camminare] Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto..
Giovanni Impastato: Dove stiamo andando?
Peppino Impastato: [alza la voce] Forza, conta e cammina! [...] ottantanove, novanta, novantuno, novantadue,
Giovanni Impastato: Peppino...
Peppino Impastato: Novantatré, novantaquattro, novantacinque, novantasei, novantasette, novantotto, novantanove e cento! Lo sai chi c'abita qua?
Giovanni Impastato: Ammuninne [sottovoce, intimorito]
Peppino Impastato: [inizia a urlare] Ah, u'zu Tanu c'abita qua! Cento passi ci sono da casa nostra, cento passi! Vivi nella stessa strada, prendi il caffè nello stesso bar, alla fine ti sembrano come te! «Salutiamo zu' Tanu!» «I miei ossequi, Peppino. I miei ossequi, Giovanni». E invece sono loro i padroni di Cinisi! E mio padre, Luigi Impastato, gli lecca il culo come tutti gli altri! Non è antico, è solo un mafioso, uno dei tanti!
Giovanni Impastato: È nostro padre.
Peppino Impastato: Mio padre, la mia famiglia, il mio paese!!! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!!!

Have a nice day, enjoy the game

Andrea

Nessun commento:

Posta un commento